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8 febbraio 2021

Master in Agricoltura di Precisione: agritech, interoperabilità, sostenibilità. Image Line fra gli sponsor

Presentato in anteprima il 3 febbraio, con un webinar organizzato dall'Università della Tuscia, il percorso formativo giunto alla terza edizione.


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"È necessario formare esperti e tecnici in grado di operare in questo settore in piena espansione, dotati di competenze multidisciplinari, che conoscano le tecnologie ed i loro principi applicativi e siano in grado di ragionare ed applicare soluzioni in un’ottica di sistemi complessi come quelli agricoli".
Così si presenta la terza edizione del Master in agricoltura di precisione offerto dall'Università della Tuscia e realizzato in collaborazione con le Università di Firenze, Padova, Teramo e Salerno, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ed il Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA).

L'evento inaugurale del Master si è aperto con i saluti del Prof Stefano Ubertini, Magnifico Rettore Università della Tuscia, e del Prof. Nicola Lacetera, Direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (DAFNE) Università della Tuscia. Il prof. Raffaele Casa (DAFNE, Università della Tuscia), coordinatore del master, ha condotto i lavori, presentato il piano di studi e introdotto l'intervento di Michele Pisante (Università di Teramo), coordinatore delle precedenti edizioni del Master in Agricoltura di Precisione, intitolato “Il Master in Agricoltura di Precisione, un percorso concreto per competenze emergenti e sfidanti”

Image Line, Birra Peroni e SIA, Società Italiana di Agronomia sono sponsor del Master; IBF Servizi è da sempre partner dell'iniziativa e ospiterà varie sessioni dimostrative in campo.
Le quattro realtà sono intervenute evidenziando come "informatizzazione e agricoltura di precisione sono strumenti per la sostenibilità e grazie a formazione e ricerca è possibile gestire l'estrema complessità di questo campo applicativo", così il prof. Michele Perniola, Università della Basilicata, presidente della Sia.
Francesco Pugliese, IBF Servizi, ha evidenziato il ruolo dell'agronomo nel gestire le agritech e la necessità di formare figure professionali capaci di interpretare in una maniera moderna e innovativa l'agricoltura, un settore chiave per lo sviluppo del nostro Paese.
Cristina Hanabergh, Sustainability Manager di Birra Peroni, ha evidenziato il fil rouge che collega l'esperienza del Campus Peroni e la partnership con l’Università per il Master nella formazione di esperti e tecnici in grado di operare nel settore agricolo nell’ottica della riduzione dell’impatto ambientale, dell’efficienza e per prevenire lo spreco di risorse. Campus Peroni è "un centro d'eccellenza che promuove e diffonde la cultura della qualità, innovazione e sostenibilità in agricoltura e, in particolare, nel settore cerealicolo".
Infine, Cristiano Spadoni, Business strategy manager di Image Line, ha dichiarato 

"In Image Line, crediamo nella co-innovazione. L’innovazione è nel DNA dell’agricoltura; per innescare processi innovativi diventa oggi sempre più importante collavorare*. La parola chiave nel campo dell'agrifoodtech è interoperabilità".

Spadoni ha presentato un framework concettuale che evidenzia un percorso virtuoso per garantire l'integrazione fra diverse piattaforme informatiche, al fine di trasformare l'agricoltore "digitante" in agricoltore "digitale"

Qual è l'etimologia di "Agricoltura Digitale"?
Digitale, da digits, cifra (di un sistema di numerazione).
Quindi: "Se puoi contare, puoi raccontare".
Gli obiettivi del contare/raccontare?
Dare valore al prodotto agricolo e portarlo nelle mani del consumatore; garantire sostenibilità economica, ambientale e sociale dell'intera catena del valore.


Per saperne di più sul master: http://www.unitus.it/it/dipartimento/dafne/master4/articolo/agricoltura-di-precisione
Per saperne di più sul progetto di formazione sull'agricoltura digitale di Image Line, visita il sito AgroInnovationEDU.

*Collavorare (lavorare + collaborare) è un neologismo di Nicola Palmarini, tratto da “Lavorare o collaborare?: Networking sociale e modelli organizzativi del futuro”, Egea, 2012)